Cronache (tardive) dal Singapore Writers Festival

Due weekend, e in mezzo un mercoledì festivo (Diwali, il festival indiano delle luci, perché qui un bel pezzo della popolazione è Tamil).

Il primo weekend del Singapore Writers Festival è dedicato agli ospiti anglosassoni: Australia e UK soprattutto, paesi che sono ancora riferimenti culturali imprescindibili per una popolazione all’80% di origine cinese (ma che usa l’inglese come lingua ufficiale e del sistema scolastico).

Noto una certa condiscendenza nel corso degli incontri, certo qualcuno (per esempio Andrew Motion, poeta) è anche baronetto, ma è chiaro che sia per i poeti locali che per il pubblico a uno scrittore inglese ci si rivolge in un modo, a uno asiatico in un altro.

Mica male il panel “Cosa significa appartenere”, con tre donne. Alice Pung, concepita nella Cambogia di Pol Pot da genitori cambogiani ma fortunatamente nata in Australia.

Poi la spettacolare (perdonate l’esagerazione) poetessa Grace Chia Krakovic, singaporeana moglie di un diplomatico che ha condotto la propria vita cambiando casa ogni tre anni (intendiamoci: Brasile, Finlandia, Filippine, Perù…) portandosi dietro tre figli tre e conquistandosi uno spaesamento che si trasforma in parola, una di quelle persone che non si finirebbe mai di ascoltare, una specie di aliena che sicuramente prefigura un futuro che ci riguarda.

E Oka Rusmini, Indonesiana che come tutti gli indonesiani non parla inglese. Rusmini è una delle autrici/autori tradotti in inglese dalla Lontar Foundation. Ne abbiamo già parlato sul blog. Bella iniziativa, almeno l’editoria internazionale si può leggere un po’ di narrativa indonesiana. Una pecca: mancano autori più giovani, narrativa degli ultimi dieci anni.

Mercoledì, bella festa per i dieci anni della Quarterly Literary Review of Singapore, magazine online che abbiamo da tempo tra i nostri siti consigliati. Presenti i maggiori poeti e critici letterari di Singapore, musica, vino, chiacchiere.

Sabato e Domenica 29-30, una pattuglia di asiatici, finalmente: Bi Feyu, Vikas Swarup (che dopo Q & A –  Slumdog Millionaire è come il prezzemolo, lo trovi dovunque), Kunal Basu e Jose Dalisay dalle Filippine. Vi racconteremo.

Non possiamo invece raccontarvi di una discussione sicuramente interessantissima tra Murong Xuecun, Xi Er e lo stesso Bi Feyu, sul tema della difficoltà di tradurre narrativa dal cinese: la discussione è in cinese. Così come sono in malay tutti i panel con scrittori di lingua malay. Non pare una furbata.
Singapore multilingual…

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