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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su thailandia

Il viaggio del Naga sul Corriere del Ticino

Il Corriere del Ticino ha parlato di Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

(clicca sull’immagine per ingrandire)

Il viaggio del Naga su Qui Touring

La rivista del Touring Club Italiano ha segnalato Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga su China Files

China Files parla di Il viaggio del Naga, raccontando anche qualcosa sul suo autore, Tew Bunnag, e pubblicando inoltre un estratto.

Sorprendentemente piacevole, leggero eppure terribilmente viscerale, Il viaggio del Naga di Tew Bunnag (14,50 euro, 352 pagine, edito da Metropoli d’Asia) è tutto e il contrario di tutto: il perfetto romanzo, insomma, per la realtà che si propone di descrivere.

La storia sembra piuttosto semplice. Tre persone – un giovane appena uscito dal monacato presso un tempio nel nordest, un’ex superstar in crisi di mezza età e un pittore in conflitto con la sua cultura d’origine – si conoscono per caso al funerale di un noto politico e uomo d’affari arricchitosi con l’industria del sesso di Bangkok.

(continua a leggere su China Files)

Duplice delitto a Hong Kong su Asiaexpress

Il sito Asiaexpress dedica un articolo a Duplice Delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei. Il libro è appena uscito per Metropoli d’Asia.

SoloLibri parla di Duplice delitto a Hong Kong

Il sito SoloLibri propone un articolo di presentazione su Duplice delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei, il nuovo libro appena uscito con Metropoli d’Asia.

Tommaso Pincio parla di Tew Bunnag

Lo scrittore Tommaso Pincio dedica un lungo e interessante post del suo blog alla Thailandia, e in particolare a Tew Bunnag.

Nell’ultima parte dell’articolo si parla anche di Il viaggio del Naga, il romanzo di Tew Bunnag da poco uscito per Metropoli d’Asia.

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Il viaggio del Naga su Itinerari e luoghi

La rivista Itinerari e luoghi ha segnalato Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga segnalato da Left

La segnalazione fatta dal settimanale Left a Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Acquista qui il libro

 

Il viaggio del Naga ancora su Asiaexpress

Dopo la presentazione di qualche giorno fa, ecco un altro intervento del sito Asiaexpress su Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

La compresenza di punti di vista così diversi gli permette di avere uno sguardo unico, al contempo interno ed esterno, sulla natia Thailandia, in grado di mostrarne tutte le intricate contraddizioni. Il viaggio del Naga, scritto originariamente in inglese e qui tradotto da Massimo Morello, espone queste contraddizioni con acume e profondità, ma è anche capace di far emergere la forza solare e gentile di un popolo in cui convivono modernità e tradizioni antiche, richezza e una povertà desolante.

(continua a leggere su Asiaexpress)

Il viaggio del Naga

Non ho mai incontrato di persona Tew Bunnag. Ci siamo sentiti più volte, certo, per telefono e via Skype, ma io non l’ho mai visto in faccia, contrariamente a quel che è successo con tutti gli altri autori di Metropoli d’Asia (e che esagerando un po’ rivendico come una conquista personale) .

Mi piace prendere la decisione definitiva su un romanzo dopo aver visto il suo autore, dopo aver speso del tempo con lui o con lei, in modo da capire meglio quale esperienza abbia generato la sua scrittura, quale personalità, e visione del mondo o di sé stessi conduca all’urgenza, alla necessità di scrivere.

Ho incontrato Massimo Morello, invece, che del Naga è stato il traduttore. Giornalista italiano di stanza a Bangkok, avventuriero delle notizie e delle storie di quel pezzo di mondo, che lui con difficoltà riesce a far passare dentro a una nostra mediasfera ormai ancorata alla ripetizione del già detto, alla via vecchia piuttosto che alla nuova. Propensa a rassicurare il lettore (nulla cambia, siamo sempre dentro a una stessa trama) piuttosto che a stupirlo con ciò che non conosce.

Trovare Morello – Max – a Milano, davanti alla mia scrivania, rappresentava un po’ un coronamento del lavoro di tre anni: un traduttore, dimostrando di aver perfettamente compreso la politica editoriale di Metropoli d’Asia, viene a propormi di sua iniziativa un romanzo ambientato in una delle grandi metropoli del Sud-est, con tre protagonisti – un intellettuale che ha provato e poi rinunciato a farsi monaco buddhista, un pittore e poeta, una produttrice cinematografica e attrice – perfettamente inseriti in una scena contemporanea, eppure mai affrancati dalla cifra secolare di Bangkok, dentro a un campo di forze che resta dominato da valori, o abitudini, o spiriti, o tradizioni, o ambientazioni inconsce e legami immateriali, siano esse amicizie o amori e prossimità o invidie (scusate la lunga locuzione: conoscete un modo migliore per non utilizzare la parola spiritualità? Perché quella parola a me sa troppo di luogo comune, stereotipo) che trascendono il tempo presente.

La indefinibile apparizione del Naga – il dio serpente che rappresenta l’acqua, forza creatrice e distruttrice allo stesso tempo – nelle vite dei nostri tre eroi sarà spunto per il cambiamento, annuncerà e accompagnerà la svolta.

L’apparizione di Morello davanti alla mia scrivania mi ha aperto la strada della Thailandia, così come la pubblicazione di Naga’s Journey a Bangkok e la sua distribuzione nel mondo ne ha accompagnato la storia recente: perché Tew Bunnag ha saputo dimostrarsi profetico, indovinando prima del loro accadere le tensioni tra rossi e blu nella politica Thai, e soprattutto la gigantesca alluvione che, lo scorso novembre, ha seppellito e messo in ginocchio la città.

E allora speriamo davvero di riuscire a incontrarlo, quest’autore, di cui abbiamo sentito raccontare tanto, ma in modo un po’ vago, forse distorto, forse allusivo. Al punto che non ce la siamo sentiti di raccontarlo apertamente, di farne una suo bio completa per il risvolto di copertina e nel nostro comunicato stampa. Ad esempio ci è stato detto che Bunnag viene da una delle più importanti e più antiche famiglie della Thailandia, che di questa famiglia che vanta importanti uomini di stato lui sia una sorta di pecora nera, che per questo abbia deciso di costruirsi un’altra mezza vita in Spagna, a 10.000 chilometri di distanza.

Che nel formarsi della sua personalità molto abbia contato il suo essere maestro di Tai Chi (o di Taijiquan? Anche questa andrebbe chiarita), che è la versione meditativa del Kung Fu, e che lui sia un esperto di arti marziali, più di quanto non emerga dai suoi libri sul tema. Cose che lui, a voce, nega o conferma a mezza bocca.

Abbiamo bisogno di vederlo Tew Bunnag: speriamo di poterlo avere in Italia, di poterlo presentare al pubblico, a raccontarci tutto. A dirci, soprattutto, come ha fatto a prevedere la furia delle acque, il Naga.

E poi vorremo vedere Morello: il medium che per noi ha evocato Bunnag. Prima che si stufi definitivamente dei nostri media, e vada magari a ritirarsi in una lontana e sperduta isola, insieme a qualche monaco: da cui tornerà, come il Phra Boomtan del romanzo, per reimmergersi in un mondo nuovo, più interessante.

Il viaggio del Naga (in libreria dal 26 aprile)

kagle.felisa@mailxu.com