Da La somma delle nostre follie, di Shih-Li Kow

La coda dell’alluvione e le imminenti elezioni straordinarie portarono nella nostra cittadina un altro gruppo di persone: i candidati della coalizione nazionale e di un partito dell’opposizione. Entrambe le parti giunsero cariche di sacchi di riso e telefoni cellulari per addolcire la loro retorica. Inoltre escogitarono diversi sistemi per distribuire denaro come parte della campagna elettorale. Diedero soldi ai pensionati; ai disabili e alle loro madri; agli orfanotrofi, alle scuole e alle organizzazioni benefiche; agli studenti che avevano ottenuto buoni voti agli esami; agli impiegati statali in pensione e alle vedove di impiegati statali; agli agricoltori, ai pescatori e ai raccoglitori di lattice dell’albero della gomma; agli sportivi e ai proprietari di negozi di alimentari; alle madri single e agli orfani; ai malati in ospedale; ai cittadini che avevano superato gli ottant’anni e ai Buoni Samaritani. La lista era lunga. Una dichiarazione del tipo “Verrà dato qualcosa a tutti, tranne a chi ha un lavoro retribuito e paga le tasse” sarebbe stata più semplice e più breve.

Da La somma delle nostre follie, di Shih-Li Kow

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