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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su Cina

Che cos’è Douban Read

Si tratta di una piattaforma sviluppata dalla web company cinese Douban, ed è dedicata alla vendita di ebook in cinese (per ora pochi) e altri scritti. Le piattaforme di lettura a disposizione sono Web, iPad, Android e Kindle.

Di Douban Read parla Paper Republic, che oltre a raccontarne il funzionamento spiega anche che muovendosi nel campo di Internet, ha ricevuto dalle autorità un generico permesso di pubblicazione su Internet, dai contorni però non molto chiari in termini di regole e restrizioni, prevedendosi quindi che in futuro il terreno possa essere oggetto di regole più dettagliate.

Impressioni sulla London Book Fair

Paper Republic fa un punto sulla recente London Book Fair, che ha avuto la Cina come paese ospite. Tra le riflessioni, l’idea che sia stata da un lato un’occasione sprecata, per la mancanza di un reale contatto con gli autori, dall’altro che la loro presenza non troppo spettacolarizzata abbia anche aiutato la diffusione della letteratura cinese a Londra.

Inoltre, il dato sulla vendita dei diritti è stato buono, con 1.859 aquisizioni, anche se non è possibile sapere nei dettagli di quali libri si tratti, quali generi e verso quali paesi.

Lo speciale di China Files su Tian’anmen

China Files dedica uno speciale per il 23° anniversario della repressione della protesta di piazza Tian’anmen. Si parte con un’intervista a Ding Ziling, fondatrice del movimento delle Madri di Piazza Tian’anmen.

Nello stesso articolo sono poi linkate altre risorse interessanti sull’argomento.

Itariajin sui ristoranti in Cina

Itariajin è il blog di un italiano in Cina che non manca di presentare osservazioni acute e commenti su vari aspetti della società, in maniera anche molto spiritosa. L’ultimo post in ordine di tempo è sui ristoranti, e fa parte di una serie che vale la pena leggere.

Patriottismo alla cinese

Lo scrittore Li Chengpeng parla in questo articolo della sua idea di patriottismo e di come questa sia mutata, partendo da alcuni episodi legati al terremoto del Sichuan nel 2008.

Si sofferma in particolare sulla figura di un funzionario pubblico che salvò indirettamente molte vite semplicemente rispettando le regole già esistenti sulla costruzione degli edifici. Parlare di quell’uomo poteva generare instabilità, ed era vietato anche solo nominarne le generalità, così come era proibito diffondere i nomi delle vittime del terremoto.

Lo stesso Li Chenpeng, che ha un blog e 5 milioni di follower su Weibo, viene spesso accusato di essere un traditore al soldo delle potenze occidentali nemiche.

Brevi: Aggiornamenti sulla vicenda di Chen Guangchen

Il fratello di Chen Guangcheng, Chen Guangfu, si era recato qualche giorno fa a Pechino per parlare con degli avvocati in relazione a un’accusa di omicidio rivolta verso suo figlio. In un primo momento si erano perse le sue tracce, e si era pensato a una rappresaglia, ma successivamente è ricomparso nel suo villaggio di provenienza sano e salvo.

Video: Ground water

Un documentario sull’iquinamento delle acque sotterranee, visto attraverso gli occhi di un gruppo di agricoltori.

Via: China Digital Times

Brevi: Gli Istituti Confucio senza professori

Per problemi legati al visto, gli Stati Uniti potrebbero espellere i professori che attualmente operano negli Istituti Confucio locali. Secondo alcuni dietro questa operazione si nasconde il timore di un’”invasione culturale”. Gli Istituti Confucio operano anche a supporto di diverse università, e il blocco delle loro attività potrebbe ripercuotersi sull’attività accademica.

Brevi: L’ambasciatore americano e i suoi redditi

Interrogato dal Beijing Daily sui propri redditi, l’ambasciatore americano a Pechino Gary Locke ha risposto dettagliatamente alle velate accuse, che sono in questo modo diventate un boomerang. In molti infatti, soprattutto online, hanno notato come la stessa trasparenza non sia riscontrabile nei dirigenti e funzionari pubblici cinesi.

Nominare la Rivoluzione culturale

Il New York Times si sofferma su una frase del primo ministro cinese Wen Jiabao, che in una dichiarazione di un paio di mesi fa aveva affermato che se il paese fallirà il processo di riforme, si rischia una nuova “Rivoluzione culturale“.

L’articolo, scritto da Lijia Zang, parla di come il tema sia una sorta di tema tabu in Cina, e si eviti di tirarlo in ballo nelle discussioni pubbliche. Secondo l’autrice, la Rivoluzione culturale è avvenuta perché in un contesto non democratico, ed è su questo punto che le riforme dovrebbero puntare, cosa che però a suo modo di vedere non avverrà neanche nel prossimo ricambio della classe dirigente cinese.

Via: @CDT
Immagine: Wikipedia

jamieson.mariko marett_maragret@mailxu.com tafreshi.deane@mailxu.com