Un lungo approfondimento del mensile GQ su Han Han, nel quale si parla della sua vita e dei suoi rapporti con il potere, e si cita ovviamente anche Le tre porte, uscito con Metropoli d’Asia pochi mesi fa.
Un lungo approfondimento del mensile GQ su Han Han, nel quale si parla della sua vita e dei suoi rapporti con il potere, e si cita ovviamente anche Le tre porte, uscito con Metropoli d’Asia pochi mesi fa.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=2061
Caratteri Cinesi traduce il resoconto di un incontro avvenuto nel corso del Bookworm Festival tra il regista e scrittore Zhu Wen (Dollari la mia passione e Se non è amore vero, allora è spazzatura con Metropoli d’Asia) e lo scrittore e blogger Murong Xuecun.
Si è parlato di cinema, in particolare in rapporto alla letteratura, con un passaggio dedicato anche al rapporto tra romanzo e sceneggiatura, dove è stato proposto un interessente paragone con il tema delle traduzioni:
Si può avere quella letteraria, quella di significato e quella dello spirito. Tra un libro e una sceneggiatura deve passare lo spirito del lavoro iniziale.
Diverso l’approccio dei due autori sulla censura (una curiosità: in Cina sono vietati i film con i fantasmi), tema che è stato anche toccato durante le conferenza. Zhu Wen afferma di non curarsene molto, mentre Murong Xuecum ammette un’autocensura per condividere il suo lavoro con il pubblico cinese.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=2033
China Files traduce un articolo dello scrittore Liu Miao dove si parla del comunicato della città di Chongqing relativo al caso di Wang Lijun, capo della sicurezza pubblica cittadina che sembrava stesse per chiedere asilo politico agli Stati Uniti.
Al di là dato sostanziale, è interessante notare l’analisi esegetica che fa Liu Miao sull’intervento delle autorità su Weibo, la principale piattaforma di microblogging cinese, seppure in questo caso nella traduzione in italiano.
A proposito di Weibo, servizio del quale avevamo già parlato, segnaliamo inoltre da questo lungo e analitico articolo di Vanity Fair un notevole fenomeno di interesse che sta riscuotendo da parte di chi utilizza Twitter, e in particolare da quel mondo delle celebrity americane che già rispetto quest’ultimo avevano fatto abbastanza da traino per la sua diffusione.
C’è comunque dell’altro in questo articolo, si parla anche di Hung Huang, che aveva pubblicato una lettera di Ai Weiwei e per questo era stato arrestato. Ancora, delle “3T e 1F” (Tibet, Tienanmen, Taiwan, Falun Gong), i termini proibitissimi che vengono prontamente filtrati dal Great Firewall, e del rapporto del social network con le autorità, che paradossalmente sono invogliate a entrarci non solo per un maggiore controllo, ma anche per utilizzare uno strumento che le mostri vicine alla popolazione.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1969
Il suo detrattore definisce Han Han con un epiteto da Rivoluzione Culturale: falso idolo. Basta questo per capire da dove proviene l’ultima campagna di diffamazione nei confronti del giovane scrittore di Shanghai, di cui Metropoli d’Asia ha pubblicato Le tre porte (e altro ancora verrà presto…).
Al di là dell’identità di chi lo attacca (Fang Zhouzi, un blogger famoso per le sue campagne in difesa della proprietà intellettuale, e qui forse in cerca di notorietà), è chiaro che Han Han è sotto attacco.
Le sue posizioni di critica politica e sociale sono una spina nel fianco dell’establishment e gli hanno guadagnato milioni di seguaci (o almeno di followers sul blog), e il modo migliore per cercare di demolire il falso idolo è mettere in dubbio la legittimità del suo ruolo di romanziere: viene così accusato di non essere l’autore dei suoi romanzi che sarebbero stati invece scritti dal padre (sic!) un romanziere e critico poco noto. Come a dire ai giovani cinesi che a migliaia ogni giorno seguono i suoi post: altro che giovane ribelle!
Fatto è che questo attacco viene a ridosso di una serie di critiche piovute sul capo del nostro Han Han proprio da alcuni dissidenti: nei suoi recenti tre saggi, Han Han esprimeva delle posizioni che molti hanno definito troppo moderate.
In sostanza, presentandosi per la prima volta con lo status del leader che negozia col potere, Han Han si diceva disposto a rinunciare alla critica per l’assenza di democrazia formale in Cina (lui ha senpre dichiarato: rispetto la Costituzione, è cioè: non contesto il regime a Partito Unico), pur di vedere garantito per sè e per tutti il diritto di libera espressione.
In sostanza: d’accordo gente, non chiedo la democrazia, ma pretendo di poter dire ciò che mi pare e piace sui vostri misfatti. Anche Ai Weiwei aveva criticato la sua posizione, che a me invece sembra dettata dal realismo (e dalla capacità di essere leader riconosciuto, cosa che purtroppo Ai Weiwei non è, restando confinato nell’empireo delle elite intellettuali) e da una innata vocazione a essere leader di massa (mio dio: termine maoista?).
Adesso arriva l’attacco. Una tenaglia: non lasciamolo solo, lui è uno dei pochi che non se ne andrà in esilio in occidente a farsi applaudire dai nostri media, ma resterà a dare filo da torcere al regime.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1958
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1952
Si continuano a muovere le cose sulla scena dell’editoria periodica cinese, con un nuovo magazine chiamato Super Nice. Dopo un numero di prova lo scorso agosto, incentrato sulla “suspence fiction“, le nuove uscite hanno ora un approccio più generalista e mirano a promuovere scrittori che scrivono su Internet per farli entrare nei canali tradizionali.
Come ricorda Paper Republic, la pubblicazione nasce sull’onda e sull’ispirazione della rivista Party, fondata da Han Han e chiusa dopo un numero.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1938
Caratteri Cinesi ha tradotto il discorso di ringraziamento di Murong Xuecun in occasione del Premio speciale di Letteratura del popolo. Il suo libro Alla Cina manca un rimedio racconta la sua esperienza di infiltrato in un’organizzazione di marketing piramidale.
Solo che il discorso non è stato mai pronunciato, dato che per i suoi toni duri gl è stato impedito di leggerlo in pubblico. Murong Xuecun è salito sul palco e ha fatto solo il segno di tapparsi la bocca, poi ha pubblicato il discorso sul suo blog, dove ha raccontato una storia di compromessi, censure, litigi che hanno accompagnato le fasi di revisione dell’opera.
Ho fatto solo quello che un comune cittadino dovrebbe fare: riportare un crimine. Ben lontano dal vero coraggio. Questo po’ di coraggio non merita encomi, sono un codardo. Le parole che esprimo sono prudenti; critico ciò che è permesso criticare.
Il manoscritto era già pronto, ma la pubblicazione continuava ad essere posticipata. Il motivo principale è che mi sono imbattuto in un editore particolare. In quasi due mesi, tra di noi sono successe singolari battaglie, lanci di bicchieri e imprecazioni. Una volta sono arrivato a colpire con violenza il muro di casa. Alla fine mi sono arreso.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1923
Segnaliamo questo interessante approfondimento su Han Han, autore di Le tre porte, comparso su Saturno, supplemento del Fatto Quotidiano. Cecilia Attanasio Ghezzi inquadra il personaggio riproponendo i link a una serie di suoi interventi, ma allo stesso tempo dando conto del più ampio dibattito – viene citato anche Ai Weiwei – su quanto la Cina sia pronta per la democrazia.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1906
Nel comunicato apparso sul sito di Twitter un paio di giorni fa di certo hanno preso la questione alla lontana, parlando di “paesi che hanno una differente idea dei confini della libertà di espressione” (insomma: diversamente liberi), e tra i tanti esempi che si potevano fare citando il divieto di apologia del nazismo in Francia e Germania, non esattamente due paesi noti per reprimere la libertà di espressione.
Più in dettaglio, si parla della possibilità di escludere un contenuto in un singolo paese invece che globalmente. Il punto però è che Twitter in molti stati è ora vietato (salvo utilizzo di software che aggirano il blocco), e vista da un’altra angolazione sembra che in questo modo si vogliano gettare le basi per uno sbarco ufficiale in quei paesi.
Tra questi, en passant, c’è la Cina (sugli altri social network in Cina vedi qui). Il primo a parlare è stato l’artista Ai Weiwei, che nonostante il divieto è molto attivo Twitter (per seguirlo tradotto in inglese vedi qui). La sua reazione, affidata proprio a un tweet, è stata:
Se Twitter censura, smetterò immediatamente di usare Twitter
La questione è sicuramente destinata a far discutere. Qui un primo giro di opinioni a livello internazionale (video, in inglese).
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1893
Apprendiamo da Paper Republic di una nuova rivista letteraria che circola in Cina. Si chiama Pathlight – New Chinese Writing e attualmente si trova in procinto di pubblicare il secondo di tre numeri di prova.
Il primo era incentrato sugli scritti di alcuni partecipanti al Mao Dun Literature Prize, premio in realtà piuttosto controverso del quale avevamo già avuto modo di parlare. Il secondo sarà sulla London Book Fair, importante appuntamento del settore dove alla Cina sarà dedicato un focus di mercato.
La rivista, trimestrale, non è ancora attualmente disponibile in digitale, ma promette di diventarlo appena uscita dal periodo di prova. Si può comunque acquistare su Amazon China.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1779