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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su autori

In libreria: L’uomo tigre, di Eka Kurniawan

«Il giovane Eka Kurniawan è senza dubbio tra gli scrittori più interessanti presenti oggi nello scenario letterario indonesiano»
The Sun Daily

«Scoprire l’eleganza della scrittura di Eka Kurniawan e l’esuberanza del suo immaginario è entusiasmante come guardar cadere i primi fiocchi di neve da un cielo invernale»
The Jakarta Post

In una piccola cittadina indonesiana, il ventenne Margio uccide Anwar Sadat, un anziano e incallito sciupafemmine. L’omicidio viene compiuto in modo insolito: Margio ha morso il collo della vittima fino a spezzarne l’osso, proprio come una tigre uccide la sua preda. Sullo sfondo di un’Indonesia moderna ma ancora radicata in tradizioni ancestrali, il romanzo conduce il lettore in un labirinto di abusi e magie, di forti pregiudizi e impulsi irrefrenabili. Con uno stile composito, vivace e ironico, l’autore ci racconta la storia di due famiglie tormentate e di Margio, giovane a cavallo tra ambiente urbano e rurale e combattuto tra due nature, quella umana e quella soprannaturale.

«La tigre era bianca come un’oca, feroce come un cane selvatico. Mameh la vide emergere una volta per un breve istante dal corpo di Margio, come un’ombra. Non l’aveva mai vista prima e non l’avrebbe più rivista. Un segno indicava la presenza della tigre dentro il fratello; Mameh sapeva riconoscerlo ma ignorava se fosse l’unica in grado di farlo. Si poteva vedere solo al buio, era uno scintillio giallo, felino, che balenava negli occhi di Margio. Inizialmente lei si spaventava nel vedere quegli occhi, terrorizzata all’idea che la tigre potesse riemergere. Ma con il passare del tempo, e con il fatto che ormai vedeva quegli occhi che brillavano al buio fin troppo spesso, smise di preoccuparsene. La tigre non era sua nemica e non le avrebbe fatto del male; anzi, forse era lì per proteggere tutti loro».

L’uomo tigre, di Eka KurniawanACQUISTA ONLINE

Presentati i Premi Acerbi, tra i candidati anche La Cina sono io

L’articolo della Gazzetta di Mantova sui Premi Acerbi, presentati nello scorso fine settimana a Castel Goffredo (MN). Insieme a Balzac e la piccola sarta cinese, di Dai Sijie (Adelphi), e Le lacrime del Lago Tai, di Qui Xiaolong (Marsilio Editori), tra i candidati in corsa per la vittoria di quest’anno anche La Cina sono io, di Xiaolu Guo.

Premio Acerbi a Castel Goffedro, in lizza La Cina sono io

Sabato prossimo, 7 marzo, verranno presentate nella sala consiliare di Castel Goffedro (MN) le opere finaliste del Premio Acerbi 2015, dedicato come l’anno scorso alla Cina. Alle 15,30 si terrà una conferenza dal titolo Oltre i confini della Cina: la letteratura cinese migrante, alla quale parteciperà Andrea Berrini, editore di Metropoli d’Asia.

Nel terzetto in lista, oltre a La Cina sono io, di Xiaolu Guo, ci sono anche Balzac e la piccola sarta cinese, di Dai Sijie (Adelphi), e Le lacrime del Lago Tai, di Qui Xiaolong (Marsilio Editori). Saranno presenti anche Marco Ceresa (Istituto Confucio di Venezia), Ena Marchi, tradutrice de libro di Dai Sijie, ed Elsa Riccadonna, che presenterà il romanzo di Qui Xiaolong.

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La Cina sono io su Wuz

Sul sito Wuz si può leggere una recensione di La Cina sono io, di Xiaolu Guo. Si concentra in particolar modo sulla storia e sullo stile narrativo.

Il libro incomincia con una lettera di Jian a Mu, la prima di molte che noi leggeremo insieme alla traduttrice Iona. Fanno parte di un incartamento che è stato fatto pervenire all’editore inglese Barker: lui non ha la minima idea di che cosa si tratti ma – chissà – forse se ne può tirar fuori qualcosa… la Cina, la censura in Cina, la politica in Cina… sono argomenti forti, che attirano il pubblico.

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La Cina sono io su Qui Libri

Qui Libri ha segnalato nella sua rubrica Scaffale La Cina sono io, di Xiaolu Guo, ricordandone in particolare l’impianto della storia.

Xialou Guo intervistata da Men’s Health

Il mensile Men’s Health ha incontrato Xiaolu Guo nel corso del suo tour promozionale in Italia.

Ne è uscita una bella intervista in cui si è parlato non solo del suo libro, La Cina sono io, ma anche del suo lavoro e della società cinese, ad esempio su temi come la visione della famiglia e della privacy, o il linguaggio.

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Duplice delitto a Hong Kong su agiChina

Il romanzo di Chan Ho Kei, Duplice delitto a Hong Kongè stato segnalato su agiChina da Andrea Marcelloni, direttore della libreria Orientalia di Roma. Viene proposto come libro capace di raccontare Hong Kong dopo il suo ritorno alla Cina nel 1997.

La struttura del romanzo è quella del classico giallo, con tutti gli ingredienti del caso: un delitto, un investigatore, un’indagine che sembra scontata e numerosi colpi di scena. La storia si apre con un prologo in cui l’investigatore, l’ispettore Hui Yau-Yat, descrive il terribile assassinio di due persone. Poi la storia si sposta proprio sul protagonista, che si sveglia stordito all’interno della sua auto.

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La somma delle nostre follie su Cabaret Bisanzio

Il sito Cabaret Bisanzio ha dedicato una interessante recensione al libro di Shih-Li Kow, La somma delle nostre follie, spendendo anche belle parole sulla nostra casa editrice.

Il romanzo di Shih-Li Kow racconta le storie parallele e intrecciate di Auyong, anziano direttore di una fabbrica di frutta in scatola, al tramonto della vita, e Mary Anne, bambina quasi adolescente proveniente da un orfanotrofio dove è stata abbandonata da neonata. L’incontro fra i due protagonisti avverrà dopo la misteriosa adozione di Mary Anne da parte di Assunta, sorella prediletta di Mama Beevi, scorbutica anziana, amica di Auyong, memoria vivente di luoghi e famiglie che in quei luoghi hanno vissuto.

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La Cina sono io segnalato su Marie Claire

In una pagina dedicata a segnalazioni varie, il mensile Marie Claire ha inserito anche La Cina sono io, di Xiaolu Guo.

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Xiaolu Guo sul Giornale della Libreria dell’AIE

In approfondimento su editoria e censura, il Giornale della Libreria dell’Associazione Italiana Editori (AIE) ha intervistato sul tema Xiaolu Guo, autrice per Metropoli d’Asia di La Cina sono io. Nello scambio di battute si è parlato della differenza tra la censura nella letteratura e nel cinema, e tra Oriente e Occidente, e di come alcuni grandi autori siano riusciti a evitarla.

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