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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su Cina

Han Han va forte a Hong Kong

Sembra che l’ultimo libro di Han Han, una raccolta intitolata Disconnected Country con i suoi post censurati (ufficialmente: “armonizzati”), abbia avuto un successo strepitoso.

Il libro, in vendita nell’ultima Hong Kong Book Fair, è andato esaurito in tre giorni, acquistato anche da molti visitatori provenienti dalla Cina.

Questioni linguistiche in Cina

Segnaliamo un interessante articolo dell’Economist, che parte dall’accuratezza linguistica di alcune serie TV storiche che stanno avendo un grande successo in Cina, e sono parlate in cinese mandarino invece che in lingua manciù. Si arriva poi a un’analisi più ampia sulla storia delle lingue e della loro assimilazione.

Via: @CDT

Un brano di Xu Xing (e un’intervista)

Caratteri Cinesi traduce un brano autobiografico dello scrittore e regista Xu Xing, che sta per ripubblicare in Cina il suo celebre libro E quel che resta per te.

In più, China Files propone un’intervista allo stesso autore, dove si parla anche della sua attività di documentarista.

Le parole “delicate” del cinese e il loro lessico

China Digital Times parla della “parola della settimana”, in questo caso “porcellana delicata”, ma quello che più conta è che è una di quelle provenienti dal Grass-Mud Horse Lexicon, che si potrebbe tradurre come il “lessico dell’alpaca”, ma c’è anche qui tutta una storia per la quale rimandiamo all’apposita pagina su Wikipedia.

Si tratta di una specie di linguaggio parallelo e allegorico per aggirare la censura. La cosa interessante da vedere è l’archivio di tutte queste parole e espressioni, curato dallo stesso China Digital Times.

Della questione delle sensitive words aveva indirettamente parlato anche Han Han, quando era stato candidato e poi inserito nella lista delle persone più influenti del pianeta secondo Time.

Poesie cinesi tradotte

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Itariajin è un italiano in Cina che oltre ad avere un blog cura per China Files una rubrica di poesie tradotte dal cinese.

Da questa pagina si può vedere l’elenco di quelle già tradotte, e ora anche scaricarle in un ebook per portarsele dietro magari come lettura estiva.

Han Han su Shifang

Han Han ha scritto un post sulle proteste di Shifang, legate l’apertura di una industria chimica potenzialmente inquinante.

L’autore critica la polizia del governo per aver disperso la folla violentemente, ma è interessante un passaggio in cui paragona il popolo cinese a delle aragoste: si adattano a qualsiasi circostanza, e anche se hanno dei potenti artigli sono facili da pugnalare alle spalle. Sorprese, indietreggiano, e finiscono nelle tavole dei ricchi e dei potenti che dicono: non male, forse un po’ piccanti.

Questa volta, però, le aragoste si sono difese bene perché a quanto pare hanno impedito i lavori.

Per approfondire: China takes aim at rotten regions (Asia Times Online)

Pensierini asiatici: sull’identità delle classi medie

Il nostro Chan Ho Kei (occhèi, occhèi…), con la sua passione per le amnesie dei suoi personaggi, fa venir voglia di ragionare un po’ sulla questione dell’identità. Più di quanto sia successo a noi in una storia recente la generazione dei trenta quarantenni si confronta con scenari nuovi, e sperimenta sicuramente una rottura con il passato (forse con le visioni del mondo dei propri genitori).

Zheng Yu Ran è una giovane cinese, che si è precipitata a incontrarmi in un ristorante del 697 (il quartiere degli artisti di Pechino) al volante di una Mini fucsia, di quelle con le orme da cagnolone disegnate sul cofano e un grosso orsacchiotto di peluche sul sedile posteriore. Zheng Yu Ran scrive fantasy: eroi con gli spadoni capaci di spostarsi nel tempo e nello spazio. Uno dei suoi punti fermi sono le porte che si aprono su realtà parallele: oltre i confini della realtà, dunque.

Intimidita dalla presenza di uno straniero (parlava come se stesse stringendo a sé l’orsacchiotto) mi diceva con grande naïveté che loro, i giovani della Cina contemporanea, hanno alle spalle una letteratura profondamente legata al reale: sia esso immaginario come ai tempi del realismo socialista, sia esso veritiero come nel caso delle ultime due generazioni di scrittori: che sentono l’urgenza di rimasticare la Rivoluzione Culturale e i suoi orrori e traumi, così come la fine anni Ottanta e la repressione culminata con Tienanmen.

(continua…)

Un’intervista ad Ai Weiwei

In questa breve intervista Ai Weiwei parla dei suoi progetti futuri una volta che il divieto che gli impone di non poter lasciare il paese sarà rimosso (cosa che sarebbe dovuta avvenire pochi giorni fa), definendo il viaggiare come un diritto umano.

Via: @shanghaiist

I video della London Book Fair

Su questa pagina si possono trovare i video con diverse sessioni dalla recente London Book Fair.

Ricordiamo che il paese ospite era la Cina, e che attorno all’evento c’era stata qualche polemica legata all’assenza di autori sgraditi al regime.

Via: Paper Republic

Arriva Captain China

Era nell’aria: nasce un supereroe cinese chiamato, con poca fantasia, Captain China. Pensato all’inizio come parodia, è poi diventato un progetto serio dopo un viaggio a Shanghai di uno degli autori, statunitense ma di origini cinesi.

Nelle loro intenzioni il fumetto è rivolto a entrambi i mercati, e la prima missione è quella di difendere Obama in visita ufficiale.

Lo “strillo” della copertina recita: Il più grande supereroe comunista del mondo!

Via: @simopieranni

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