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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su tew bunnag

Cortina di pioggia, di Tew Bunnag

Ho sempre dichiarato con orgoglio che i romanzi di Metropoli d’Asia li scelgo sul posto. A  Bombay, incontrando  editor e giornalisti, ho scoperto chi erano Kiran Nagarkar e Cyrus Mistry, Annie Zaidi e Raj Rao.  Nelle librerie indiane ho trovato la graphic novel di Amruta Patil .  E  sono volato fino a Seoul e Pusan per sapere  chi fosse Kim Young­-ha, o  a  Kuala Lumpur per ascoltare durante un reading lungo una giornata un brano di  Malesia Blues, scritto da quell’incallito bluesman e inventore di locali underground che è Brian Gomez.

La libreria di Yeng Pway Ngon è meta dei miei pellegrinaggi a Singapore, per non parlare degli autori di Pechino, dove ho speso dodici mesi nell’ultimo anno e mezzo ­e le soprese arriveranno presto – e di questi incontri mi piace scriverne sul mio blog Indirettadallasia: mi interessano le persone, e soprattutto le persone che raccontano in forma scritta.

Voglio vivere in quest’Asia in travolgente trasformazione, voglio vivere con i piedi  ben  piantati  nel  timelapse  che sconvolge la personalità dei più giovani e  allontana  da  sé  i più  anziani. Ma che sicuramente  produce scrittori che, discostandosene di un tratto, rinchiudendosi dentro al bianco di una pagina, possono raccontarlo.

Produce cortocircuiti anche quando, come nel caso di Tew Bunnag,  per  la prima e finora l’ultima volta  mi  trovo a pubblicare un autore che mi è stato proposto mentre sedevo alla mia scrivania a Milano, da un giornalista italiano – Massimo Morello, di cui consiglio la  lettura dell’ottimo blog, Bassifondi, da Bangkok – che è poi stato il traduttore del primo romanzo da noi pubblicato, Il viaggio del Naga. Cortocircuiti dicevo: coincidenze strane. Quel primo romanzo conteneva una  spruzzatina  di  realismo  magico,  il  Naga,  dio serpente che simboleggia l’acqua e la vendetta della natura sugli uomini: la complessa vicenda che vedeva tra i protagonisti un ex attrice, un artista, un monaco spretato, uno scrittore, si concludeva come in una catarsi con la catastrofica alluvione che sommergeva Bangkok.

Scritto due anni prima, nelle mani di Morello in quell’autunno in cui stavo di stanza a Singapore. Preparavo dunque lo sbarco in città, volevo incontrare autore, traduttore e scenario del romanzo, e mi fermò l’alluvione: quella vera. Quella che Bunnag, per qualche suo motivo, aveva saputo intuire dentro al suo romanzo, che aveva chiuso l’aeroporto e bloccato la città. Così come dentro al suo romanzo – e a questo più recente Cortina di Pioggia, in uscita contemporaneamente in Italia e in UK, presentato in gran pompa alla London Book Fair – ci stanno gli scontri politici da le due fazioni (allora i rossi e i blu, ora la situazione è più complicata) che fanno della Tailandia il paese più turbolento – ma preferirei scrivere: turbato – dell’Asia del Sud e dell’Est in questo momento.

Tew Bunnag avrà sicuramente raccontato di sé nell’intervista che precede questa mia nota. Mi sembra l’uomo giusto per guardare il suo paese con distacco e restituircelo con verità. Erede di una delle famiglie più importanti del paese, con un pedigree che lo avvicina alla famiglia reale, è il figlio che ha scelto di voltare le spalle alla propria condizione. Uomo mite, timido, che parla come fosse costretto ogni volta a spezzare una sua cortina di silenzio, maestro di Tai Chi Chuan, collaboratore attivo di numerose ong, avulso dalle logiche del potere, per molti mesi dell’anno in esilio volontario in Spagna, ce ne rende una cifra sconosciuta, a noi consumatori occidentali di turismo e tropicalità esotica. Ci parla delle persone, degli individui. Che è quello che dovrebbe fare ogni scrittore autentico.

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Il viaggio del Naga sul Corriere del Ticino

Il Corriere del Ticino ha parlato di Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

(clicca sull’immagine per ingrandire)

Il viaggio del Naga su Qui Touring

La rivista del Touring Club Italiano ha segnalato Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga su China Files

China Files parla di Il viaggio del Naga, raccontando anche qualcosa sul suo autore, Tew Bunnag, e pubblicando inoltre un estratto.

Sorprendentemente piacevole, leggero eppure terribilmente viscerale, Il viaggio del Naga di Tew Bunnag (14,50 euro, 352 pagine, edito da Metropoli d’Asia) è tutto e il contrario di tutto: il perfetto romanzo, insomma, per la realtà che si propone di descrivere.

La storia sembra piuttosto semplice. Tre persone – un giovane appena uscito dal monacato presso un tempio nel nordest, un’ex superstar in crisi di mezza età e un pittore in conflitto con la sua cultura d’origine – si conoscono per caso al funerale di un noto politico e uomo d’affari arricchitosi con l’industria del sesso di Bangkok.

(continua a leggere su China Files)

Tommaso Pincio parla di Tew Bunnag

Lo scrittore Tommaso Pincio dedica un lungo e interessante post del suo blog alla Thailandia, e in particolare a Tew Bunnag.

Nell’ultima parte dell’articolo si parla anche di Il viaggio del Naga, il romanzo di Tew Bunnag da poco uscito per Metropoli d’Asia.

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Il viaggio del Naga su Itinerari e luoghi

La rivista Itinerari e luoghi ha segnalato Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga segnalato da Left

La segnalazione fatta dal settimanale Left a Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

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Tew Bunnag su Internazionale

Internazionale della scorsa settimana ha segnalato Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga su L’Espresso

Il settimanale L’Espresso ha parlato di Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

Il viaggio del Naga ancora su Asiaexpress

Dopo la presentazione di qualche giorno fa, ecco un altro intervento del sito Asiaexpress su Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag.

La compresenza di punti di vista così diversi gli permette di avere uno sguardo unico, al contempo interno ed esterno, sulla natia Thailandia, in grado di mostrarne tutte le intricate contraddizioni. Il viaggio del Naga, scritto originariamente in inglese e qui tradotto da Massimo Morello, espone queste contraddizioni con acume e profondità, ma è anche capace di far emergere la forza solare e gentile di un popolo in cui convivono modernità e tradizioni antiche, richezza e una povertà desolante.

(continua a leggere su Asiaexpress)

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