Lo spunto di partenza è una lettera aperta che 40 autori ed editori avevano scritto già l’anno passato a Baidu, visitatissimo motore di ricerca cinese, accusandolo apertamente di pirateria per mettere a disposizione degli utenti, nel suo servizio dedicato ai documenti da condividere, copie caricabili e scaricabili da chiunque. Per Shen Haobo le contromisure attuate da Baidu, di natura semplicemente tecnica, sono insufficienti, auspicando invece un sistema in cui le piattaforme possano procedere alla pubblicazione solo dopo l’ottenimento dei diritti.
Cina, ebook e pirateria
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Tradurre
Chandrahas Choudhury segnala un’interessante riflessione di U.R. Ananthamurthy sulle traduzioni, questione che in India ha una sua rilevanza che va al di là del linguaggio formale, ma investe la società e il suo ethos. Ananthamurthy arricchisce le sue argomentazioni con numerosi esempi, sostenendo che a volte proprio nelle sfumature date dal mescolamento di diversi linguaggi si raggiunge l’essenza di ciò che si vuole dire.
Proprio recentemente un altro contributo sul tema ci arriva da Kamila Shamsie, che in un altrettanto interessante articolo affronta la questione in maniera più diretta, riflettendo e rilanciando l’eterno dibattito (anche attraverso una serie di esempi personali) sul possibile divario tra le opere originali e quelle tradotte.
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Charles Pick Fellowship per gli scrittori dell’Asia del Sud
La Charles Pick Fellowship, associata all’Università di East Anglia, nel Regno Unito, si allargherà dall’anno prossimo anche agli scrittori esordienti provenienti dall’Asia del Sud, e che scrivano in inglese. L’annuncio è stato dato da Martin Pick, figlio dell’editore a cui è intitolata la borsa. L’opportunità per il vincitore include un soggiorno nel campus universitario e un sostegno finanziario di 10.000 sterline per i sei mesi di durata della borsa.
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Video intervista su Le donne di Saman
Segnaliamo l’intervista realizzata alla professoressa Antonia Soriente, che la scorsa settimana ha presentato Le donne di Saman, di Ayu Utami. Potete vedere anche un’intervista della stessa Antonia Soriente – che ha curato la tradizione del libro – ad Ayu Utami, realizzata qualche mese fa.
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Storie dall’Asia e sull’Asia
New Asian Writing ha aperto il suo bando annuale per ricevere racconti brevi riguardanti l’Asia. I requisiti di partecipazione non prevedono limiti né per la provenienza degli autori, né per i generi da sottoporre. Le storie devono riguardare l’Asia, essere scritte in inglese e non superare i 5.000 caratteri. C’è tempo fino al prossimo 30 novembre.
Il sito è in ogni caso un ottimo punto di partenza per avvicinarsi al mondo della narrativa asiatica. Si possono inoltre già leggere alcune delle storie inviate, così come l’Antologia già pubblicata nel 2010. Inoltre, è presente un elenco di tutti coloro che hanno contribuito finora, con relativo link al loro sito personale, e un blog per seguire passo dopo passo l’arrivo di nuovi racconti.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=970
Yoga, lettura e proteste
Un divertente articolo di Sanjay Sipahimalani sulla lettura e lo yoga, attività che per antonomasia “fanno bene”, ma richiedono tempo. Ecco quindi qualche consiglio semiserio per leggere mentre si pratica lo yoga, o viceversa. Da segnalare, restando in tema ma parlando di cose più serie, che il popolare maestro Baba Ramdev ha portato avanti per 9 giorni uno sciopero della fame per protestare contro la corruzione nel paese.
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La letteratura indonesiana finalmente in inglese
Sta arrivando una nuova serie di traduzioni in inglese di romanzi indonesiani. L’iniziativa, chiamata Modern Library of Indonesia, era partita già ad ottobre dalla Lontar Foundation e dalla Djarum Foundation. Ai primi cinque titoli se ne sono aggiunti ora altri cinque, e come spiega il Jakarta Globe ne seguiranno 40 nei prossimi tre anni, con opere che vanno dagli Anni Venti al 2001. Questo dovrebbe contribuire ad avvicinare un po’ di più il paese ai mercati editoriali mondiali, considerato che nel corso degli anni è sempre rimasto abbastanza isolato da questo punto di vista.
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Le lingue della Cina
Tania di Muzio è andata a scoprire i linguaggi delle regioni periferiche della Cina: mongoli, uiguri, kazaki, coreani, birmani: nelle zone dove queste etnie sono presenti resistono tradizioni non ancora uniformate al cinese mandarino ufficiale.
Vado lontano da Tian’anmen, la Porta della pace celeste. Vado lontano da Pechino, lontano dal centro, fino ai confini più remoti di questo paese che – laggiù – quasi non è più Cina. Trovo altri mondi, abitati da genti che sembrano appartenere ad epoche lontane: oggi solo due o tre giorni di treno, verso ovest o verso sud.
Queste immagini raccontano il viaggio in questi luoghi attraverso le lingue che quelle genti usano per declinare il loro immaginario di vita e morte. Sono linguaggi antichi, troppo lontani da Pechino per uniformarsi al cinese mandarino standard, ma troppo piccoli per sentirsi al sicuro dal pericolo di un’omologazione programmata dal centro e rinnovata ogni cinque anni. Queste sono le lingue al confino.
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Il Programma M Literary Residencies
Il primo luglio scade il termine per partecipare all’edizione 2012-2013 del M Literary Residencies Programme, che consiste in due soggiorni di lavoro, di tre mesi, per svolgere ricerche sul campo e scrivere immergendosi nella vita culturale locale. Le due sedi sono Bangalore e Shanghai, con partenza entro la prima parte del 2013. In entrambi i casi viene fornito il vitto e l’alloggio. Si può partecipare a uno solo dei due bandi, presentando un progetto che può coinvolgere i generi letterari fiction, non-fiction, poesia e drammaturgia. Da questo indirizzo si possono scaricare i moduli.
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Biennale di Venezia: presentazione del padiglione cinese a Milano
Lunedì prossimo, 6 giugno, si terrà un incontro di presentazione del padiglione cinese nella Biennale Arte di Venezia, organizzato dall’Istituto Confucio. Interverranno Peng Feng e Pan Gongkai, entrambi docenti nell’Accademia centrale dell’Arte di Pechino. Il primo commenterà alcune delle opere che saranno presenti a Venezia da oggi fino al 27 novembre, mentre il secondo parlerà dell’importanza della pittura con pennello e inchiostro.
La sede è l’Accademia di Brera di Milano, in via Brera 28. L’ingresso è gratuito.
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