Han Han: sfidare la censura sul filo del rasoio

Ho già raccontato come Han Han sia capace di dribblare la censura e uscirne sano e salvo. Attento a non toccare i temi sensibili (democrazia, Tibet), non ha peli sulla lingua nel commentare le singole notizie. Questo post, tradotto in inglese, sferza le autorità sul disastro ferroviario (colposo) dello scorso 23 luglio sulla linea della tanto declamata modernissima alta velocità cinese, ed è un buon esempio della sua scrittura corrosiva.

E anche della sua cautela: è rimasto sul blog un giorno solo, ma è ancora rintracciabile via RSS. (A meno che, come qualcuno suggerisce, non sia stato cancellato direttamente dalle mani degli hacker di stato, cosa già accaduta in passato). Dopo la liberazione di Ai Weiwei gli occhi dei media internazionali restano puntati sui diritti umani in Cina, ma la cintura di protezione di cui gode Han Han sono le centinaia di migliaia di contatti giornalieri del suo blog.

E poi, come dice lui quando intervistato, io non sono che un rallysta. E un romanziere. Su questo sono d’accordo: Le Tre Porte è il miglior romanzo di formazione mai scritto da un autore della sua generazione.

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