Da 20 frammenti di gioventù vorace, di Xiaolu Guo

La mia gioventù è iniziata a ventun anni. O per meglio dire l’ho fatta iniziare io in quel momento, ossia quando ho cominciato a pensare possibili anche per me tutte le classiche cose luccicanti della vita – e se non proprio tutte, almeno qualcuna.
Se pensate che ventun anni sia un po’ tardino come inizio di gioventù, be’, vi basti pensare alla gran parte degli insulsi contadini cinesi, i quali passano dall’infanzia dritti alla mezza età. Casomai mi fossi persa qualcosa, sarebbe stata la mezza età. Il mio piano era: o giovane o sotto terra.
Comunque, a ventun anni la mia vita è cambiata compilando una scheda per comparse. Prima ero soltanto una campagnola ignorante che non sapeva fare niente tranne raccogliere patate dolci, pulire cessi e tirare leve in fabbrica. Ok, stavo già a Pechino da qualche anno, però ero rimasta una contadina.
La mia trasformazione radicale è avvenuta negli Studios di Pechino. Era un pomeriggio afosissimo. Le pareti dell’ufficio di selezione del personale erano ancora impiastricciate con gli slogan del Presidente Mao: “Servire il Popolo!”. Alcuni mosco-ni verdi ronzavano sugli avanzi di noodles di un cestino per il pranzo. Dietro al cestino, un eroe del popolo sonnecchiava sul-la sedia. Aveva l’incarico di gestire le iscrizioni delle comparse. Quel compito l’aveva chiaramente logorato. Non ci filava per niente. Mosconi verdi anche noi.

Da 20 frammenti di gioventù vorace, di Xialu Guo

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