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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su cina

Xiaolu Guo intervistata da Corriere TV

In occasione del suo tour in Italia, l’autrice di La Cina sono io, Xiaolu Guo, è stata anche intervistata dalla webtv del Corriere della Sera.

Ha raccontato della nascita del libro e della sua idea del rapporto dell’arte con il dibattito politico, sottolineando come gli artisti non possano considerarsene immuni, ma che possano trovare anche nei regimi più duri la capacità di esprimersi.

Zhu Wen su agiChina

Sul sito di agiChina era apparso tempo fa un ritratto di Zhu Wen, autore di due dei primi libri pubblicati da Metropoli d’Asia: Dollari, la mia passione e Se non è amore vero allora è spazzatura. Soprattutto di quest’ultimo si parla nell’articolo.

Si tratta di un romanzo particolare, diverso da quanto generalmente leggiamo da autori della sua generazione. A differenza di quasi tutti gli scrittori che hanno vissuto la Rivoluzione Culturale, infatti, Zhu Wen non scrive del passato e del periodo maoista, ma si concentra esclusivamente sul presente e sulla vita nelle grandi metropoli cinesi.

(continua a leggere su agiChina)

Xiaolu Guo intervistata da Il Garantista

Xiaolu Guo, autrice di La Cina sono io, è stata intervistata su Il Garantista, parlando del suo rapporto con la Cina, della sua formazione e delle sue influenze letterarie.

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La Cina sono io segnalato da Trentino e Alto Adige

Il libro di Xiaolu Guo La Cina sono io è stato segnalato dai giornali Trentino e Alto Adige.

Censura in Cina, scrittori ingessati, soldini per tutti, facciamo qualcosa?

La censura sulla produzione letteraria stirnge il suo cerchio. E contemporaneamente il Governo cinese inonda di contributi gli editori all’estero. Risultato: narrazioni addomesticate, castrate. Come dobbiamo comportarci?

(continua su Pagina99)

Xiaolu Guo su La Stampa

La Stampa dedica un lungo articolo a La Cina sono io, di Xiaolu Guo, parlando soprattutto della sua visione sulla Cina, dai diritti umani alla censura, all’atteggiamento attuale della società nei confronti della politica.

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La Cina sono io segnalato su Wired

In un ampio articolo su Wired dedicato a tre romanzi che parlano di minacce alla privacy, è stato segnalato tra questi anche La Cina sono io, di Xiaolu Guo.

Dal realismo alla realtà, il serrato controllo da parte delle autorità nei confronti della libertà di espressione è cosa comune in molte parti del mondo. Se ne parla in modo potente ne “La Cina sono io”, romanzo-denuncia della scrittrice Xiaolu Guo (edizioni Metropoli d’Asia).

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Xiaolu Guo intervistata da Sul Romanzo

Il sito Sul Romanzo ha incontrato Xiaolu Guo, autrice di La Cina sono io, in occasione della sua visita in Italia. Partendo dalla trama del libro, si è parlato della scrittura direttamente in inglese della scrittrice che risiede da diversi anni a Londra, e inevitabilmente del suo rapporto con la Cina.

Il libro mi è piaciuto molto, ma alla fine ero un po’ arrabbiata con lei per tutto ciò che fa passare a Jian, il coraggioso musicista punk.

Il protagonista è un terrorista culturale, destinato quindi a essere sconfitto dal sistema. La musica punk non ha melodia, contano solo le parole, quindi è più rivoluzionaria di altri generi perché colpisce per il suo linguaggio, per questo in Cina non ha avuto la possibilità di diffondersi come in altri Paesi.

(continua a leggere su Sul Romanzo)

La Cina sono io su Internazionale

Internazionale ha segnalato La Cina sono io, di Xiaolu Guo, traducendo la recensione dell’edizione originale del libro apparsa sul Financial Times.

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Un’intervista a Xiaolu Guo su Eurocomunicazione

Il sito Eurocomunicazione ha incontrato Xiaolu Guo, autrice di La Cina sono io. La conversazione è stata molto incentrata sui cambiamenti della Cina, dalla generazione di Tienanmen alla società di oggi dove c’è più delusione e distanza rispetto alla politica rispetto a prima, sia tra chi aveva direttamente partecipato alle proteste di 25 anni fa sia nei loro figli.

Ispirato a un celebre verso del poeta americano Allen Ginsberg, il titolo di questo libro – in cui la parola “America” è sostituita con “Cina” – ci rimanda a una generazione alla deriva, quella di Tien An Men, che ha dovuto rassegnarsi ad accettare il tramonto di un ideale di cambiamento. I protagonisti di questo romanzo, che ha un forte sfondo politico, sono due ragazzi del 1989: la poetessa Deng Mu e il suo compagno, il musicista punk Kublai Jian, figlio ribelle di un alto papavero del partito. La loro storia riaffiora lentamente grazie a un epistolario, che Mu consegna a un editore inglese, dopo aver perso i contatti con Jian.

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