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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su cina

L’Unità su Han Han

L’Unità ha pubblicato un’anticipazione di Verso Nord unonoveottootto, di Han Han.

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Un’intervista ad Ai Weiwei

L’intervista realizzata ad Ai Weiwei da France24 (in inglese). Si è parlato anche della sua detenzione nel 2011, e del fatto che ora l’artista cinese si consideri “abbastanza libero”.

China Files su Han Han (e i giovani della sua generazione)

In occasione dell’uscita di Verso Nord unonoveottootto, su China Files è possibile leggere un profilo di Han Han, come rappresentante generazionale della Cina della crescita economica.

Su una station-wagon scassata Lu Ziye, un ragazzo sulla trentina, attraversa la Cina. Sulla strada incontrerà una giovane e simpatica prostituta, Nana. Lei è in cinta, vuole ritrovare il suo primo protettore, lui deve andare a trovare un suo amico d’infanzia, in carcere chissà perché.

Così si spingono nella Cina profonda, la Cina delle città di seconda e terza fascia, la Cina delle ingiustizie dove il più debole soccombe e il potente lo calpesta. La Cina dei bordelli in ogni albergo e della polizia corrotta. Durante il viaggio i due – vite, istruzione e caratteri completamente differenti l’uno dall’altro – si conosceranno, avranno modo di raccontarsi e di ripercorrere silenziosamente il loro passato. Trent’anni.

(Continua a leggere su China Files)

Ripensare la politica del figlio unico?

Sembra che la politica del figlio unico in Cina possa essere riformata entro breve tempo, passando a una politica di due figli entro il 2015, ed eliminandola del tutto entro il 2020.

L’articolo di China Files prosegue poi raccontando anche come è nata, ovverosia da uno studio della fine degli anni ’70 che prefigurava un rapporto disastroso tra crescita demografica e risorse, e quali sono le deroghe attualmente in vigore.

Adesso si teme che la politica del figlio unico possa portare a un invecchiamento della popolazione.

Foto: oopsilon

Il discorso di Mo Yan a Stoccolma

Mo Yan ha ricevuto ufficialmente il Nobel per la letteratura, ieri a Stoccolma. Una trascrizione del discorso in inglese e altre lingue si può trovare a questo indirizzo. Da vedere anche lo speciale sul sito Einaudi, che ha tradotto la maggior parte delle sue opere.

Profilo di Han Han

Il South Cina Morning Post parla di Han Han, in occasione dell’uscita di This Generation, una raccolta di post provenienti dal suo blog.

Ne vengono ricordati anche alcuni tra i più controversi, come quello sulla Diga delle Tre Gole che suscitò diverse polemiche, e altri del 2011, sulla democrazia in Cina, che gli valsero l’accusa di essere troppo soft da parte di Ai Weiwei.

Un racconto di Zhang Weiwei

China Files propone la traduzione in due parti di un racconto di Zhang Weiwei, dal titolo Hotel Baiyin.

Zhang Weiwei è un musicista, considerato l’iniziatore del genere neofolk cinese, che come si racconta in questo profilo sempre su China Files si ispira alle grandi migrazioni degli anni Sessanta nei primi grandi insediamenti industriali nel nord della Cina, soprattutto nella città di Baiyin.

Via: @AhQjingshen

Orientarsi tra i nuovi leader cinesi

Il New York Times propone una tabella con i nuovi membri del Comitato permanente del Partito comunista cinese, mettendo in evidenza i loro incarichi precedenti, le loro connessioni e alcune caratteristiche rilevanti della loro visione politica.

Via: @shanghaiist

Pubblico Giornale parla di Han Han

In occasione dell’uscita di Verso Nord unonoveottootto, su Pubblico Giornale un articolo di Cecilia Attanasio Ghezzi (@AhQjingshen) descrive Han Han e il suo mondo.

(Clicca sull’immagine per ingrandire)

Un estratto di Verso Nord unonoveottootto

Si può leggere su China Files un estratto di Verso Nord unonoveottootto, l’ultimo libro di Han Han appena uscito con Metropoli d’Asia.

Ogni mattina al lavoro iniziavamo con una riunione durante la quale emergevano le vere notizie; dopo di che, con mia indignazione, il capo diceva puntualmente che non potevano essere pubblicate. A quel punto ci lanciavamo all’inseguimento di notizie sostitutive. Io mi occupavo della pagina culturale, ma avrei preferito di gran lunga stare alla cronaca perché mi sembrava l’unico modo di incidere sui problemi sociali. Comunque la pagina culturale aveva un aspetto positivo, ossia le numerosissime bustarelle che si raccoglievano.

(continua a leggere su China Files)

teachruth@mailxu.com