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Ancora su Weibo

China Files traduce un articolo dello scrittore Liu Miao dove si parla del comunicato della città di Chongqing relativo al caso di Wang Lijun, capo della sicurezza pubblica cittadina che sembrava stesse per chiedere asilo politico agli Stati Uniti.

Al di là dato sostanziale, è interessante notare l’analisi esegetica che fa Liu Miao sull’intervento delle autorità su Weibo, la principale piattaforma di microblogging cinese, seppure in questo caso nella traduzione in italiano.

A proposito di Weibo, servizio del quale avevamo già parlato, segnaliamo inoltre da questo lungo e analitico articolo  di Vanity Fair un notevole fenomeno di interesse che sta riscuotendo da parte di chi utilizza Twitter, e in particolare da quel mondo delle celebrity americane che già rispetto quest’ultimo avevano fatto abbastanza da traino per la sua diffusione.

C’è comunque dell’altro in questo articolo, si parla anche di Hung Huang, che aveva pubblicato una lettera di Ai Weiwei e per questo era stato arrestato. Ancora, delle “3T e 1F” (Tibet, Tienanmen, Taiwan, Falun Gong), i termini proibitissimi che vengono prontamente filtrati dal Great Firewall, e del rapporto del social network con le autorità, che paradossalmente sono invogliate a entrarci non solo per un maggiore controllo, ma anche per utilizzare uno strumento che le mostri vicine alla popolazione.

I miei luoghi di Annie Zaidi sul Corriere della Sera

Han Han su La Freccia

Super Nice, un nuovo magazine dalla Cina

Si continuano a muovere le cose sulla scena dell’editoria periodica cinese, con un nuovo magazine chiamato Super Nice. Dopo un numero di prova lo scorso agosto, incentrato sulla “suspence fiction“, le nuove uscite hanno ora un approccio più generalista e mirano a promuovere scrittori che scrivono su Internet per farli entrare nei canali tradizionali.

Come ricorda Paper Republic, la pubblicazione nasce sull’onda e sull’ispirazione della rivista Party, fondata da Han Han e chiusa dopo un numero.

“Alla Cina manca un rimedio”, un caso di censura

Caratteri Cinesi ha tradotto il discorso di ringraziamento di Murong Xuecun in occasione del Premio speciale di Letteratura del popolo. Il suo libro Alla Cina manca un rimedio racconta la sua esperienza di infiltrato in un’organizzazione di marketing piramidale.

Solo che il discorso non è stato mai pronunciato, dato che per i suoi toni duri gl è stato impedito di leggerlo in pubblico. Murong Xuecun è salito sul palco e ha fatto solo il segno di tapparsi la bocca, poi ha pubblicato il discorso sul suo blog, dove ha raccontato una storia di compromessi, censure, litigi che hanno accompagnato le fasi di revisione dell’opera.

Ho fatto solo quello che un comune cittadino dovrebbe fare: riportare un crimine. Ben lontano dal vero coraggio. Questo po’ di coraggio non merita encomi, sono un codardo. Le parole che esprimo sono prudenti; critico ciò che è permesso criticare.

Il manoscritto era già pronto, ma la pubblicazione continuava ad essere posticipata. Il motivo principale è che mi sono imbattuto in un editore particolare. In quasi due mesi, tra di noi sono successe singolari battaglie, lanci di bicchieri e imprecazioni. Una volta sono arrivato a colpire con violenza il muro di casa. Alla fine mi sono arreso.

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“Nel cuore di Smog City” su Leggere Donna

La rivista Leggere Donna ha dedicato una recensione a Nel cuore di Smog City, di Amruta Patil. Clicca sull’immagine per ingrandire l’articolo.

Han Han su Saturno

Segnaliamo questo interessante approfondimento su Han Han, autore di Le tre porte, comparso su Saturno, supplemento del Fatto Quotidiano. Cecilia Attanasio Ghezzi inquadra il personaggio riproponendo i link a una serie di suoi interventi, ma allo stesso tempo dando conto del più ampio dibattito – viene citato anche Ai Weiwei – su quanto la Cina sia pronta per la democrazia.

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Quattro poesie e un racconto breve

Segnaliamo, dalla rivista indiana Caravan, quattro poesie del poeta sudcoreano Kim Sa-in, con traduzione in inglese (in generale si possono tradurre le poesie? Via al dibattito). Inoltre, dalla stessa rivista, un racconto breve di Gogu Shyamala, tratto dalla raccolta Father May Be an Elephant and Mother Only a Small Basket, But…, in questo caso con delle note alla traduzione.

Sulla questione delle traduzioni in India avevamo già parlato qui e qui.

Su Twitter e la censura

Nel comunicato apparso sul sito di Twitter un paio di giorni fa di certo hanno preso la questione alla lontana, parlando di “paesi che hanno una differente idea dei confini della libertà di espressione” (insomma: diversamente liberi), e tra i tanti esempi che si potevano fare citando il divieto di apologia del nazismo in Francia e Germania, non esattamente due paesi noti per reprimere la libertà di espressione.

Più in dettaglio, si parla della possibilità di escludere un contenuto in un singolo paese invece che globalmente. Il punto però è che Twitter in molti stati è ora vietato (salvo utilizzo di software che aggirano il blocco), e vista da un’altra angolazione sembra che in questo modo si vogliano gettare le basi per uno sbarco ufficiale in quei paesi.

Tra questi, en passant, c’è la Cina (sugli altri social network in Cina vedi qui). Il primo a parlare è stato l’artista Ai Weiwei, che nonostante il divieto è molto attivo Twitter (per seguirlo tradotto in inglese vedi qui). La sua reazione, affidata proprio a un tweet, è stata:

Se Twitter censura, smetterò immediatamente di usare Twitter

La questione è sicuramente destinata a far discutere. Qui un primo giro di opinioni a livello internazionale (video, in inglese).

Rassegna stampa su I miei luoghi

Vi proponiamo una serie di articoli su I miei luoghi, di Annie Zaidi, pubblicati all’epoca dell’uscita del libro in India (titolo originale Known Turf).

DNA India

Mumbai Mirror

Pioneer

Times of India

Outlook India (tradotto da Internazionale)

e in più la segnalazione (della versione italiana) su Left

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