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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Il Premio Ostana a Chenreb Gyamtso, dal Tibet

Il giovane scrittore tibetano Chenreb Gyamtso ha vinto il Premio Ostana, che si svolge ogni anno nella cittadina in provincia di Cuneo, ed è dedicato alle lingue madri in via di estinzione. Su questa pagina di Nòvas d’Occitània è presente un profilo dell’autore, con anche il racconto breve che gli è valso il premio e il video con un’intervista tradotta in italiano.

Questo è li sito di Chenreb Gyamtso, si tratta di una piattaforma che raccoglie raccoglie romanzi, racconti e altre opere provenienti da vari autori.

Un’intervista a Silvia Pozzi, su Han Han

Agi China 24 ha intervistato Silvia Pozzi, docente di lingua e letteratura cinese che ha tradotto per Metropoli d’Asia i due romanzi di Han HanLe tre porte e Verso Nord unonoveottootto. L’occasione è buona per parlare quindi delle differenze soprattutto linguistiche tra le due opere, il che indirettamente ci dice qualcosa anche sulla persona di Han Han e sulla società cinese.

Il rapporto di Pen International sulla Cina

L’organizzazione Pen International, che si occupa della difesa della libertà di espressione, ha presentato recentemente il suo rapporto intitolato Creativity and Constraint in Today’s China, che sulla base di un arco di lavoro di cinque anni cerca di fare il punto sulla situazione in Cina da questo punto di vista.

Il rapporto tocca molti punti caldi del dibattito su questi temi, concentrandosi poi anche sul ruolo della Rete e su come le cose stanno lentamente cambiando, seppur in un arco di tempo abbastanza ristretto.

Via: Le vie dell’Asia

L’impero delle luci su China Files

China Files ha già recensito L’impero delle luci, di Kim Young-ha, appena uscito con Metropoli d’Asia.

Con l’occasione si parla anche dei 25.000 profughi nordocoreani nel Sud, e di quelli tra loro accusati di spionaggio.

Una spy story dalla Corea del Sud

La letteratura, si dice, è nemica dell’attualità. Si situa in contesti senza tempo, pretende di rappresentare ciò che dura, ciò che non si situa in un contesto determinato. Cerca, forse presuntuosamente, l’universale.

La anomala spy story coreana che mandiamo in libreria rompe senza volerlo questo schema. L’impero delle luci del quarantacinquenne Kim Young-ha uscì in Corea del Sud nel 2006. Visitando Seoul nel 2009 mi stupii della scarsa attenzione data a quest’autore, che già aveva nel suo carnet un paio di romanzi interessanti, e da allora ha cominciato a imporsi al mondo: finalista al Man Asian Literary Prize, tradotto e pubblicato in USA, Francia, Germania, e finalmente da noi con questo primo titolo a cui altri seguiranno.

Ma allora, nel 2006, una spy story a cavallo del 38° parallelo sembrava fuori tempo. E invece, forse, Kim Young-ha sapeva prevedere: l’escalation della Corea del Nord, la corsa all’atomica (e ai missili a lunga gittata capaci di portarla lontano), sono procedute a strappi, ma progressivamente. Lo scorso marzo Kim Jong-un arrivava a dichiarare decaduto l’armistizio sul quale da più di sessantanni si incardina la storia di due paesi così diversi, ma costretti a convivere come le due metà di una mela: l’uno, è ormai la rappresentazione museale di un comunismo come non si trova più nel mondo quasi fosse una specie in via d’estinzione, l’altro, è il prototipo di un’Asia emergente e prospera dove le esistenze si avviano verso destini individuali di solitudine e disperazione e deragliamento.

Kim Young-ha racconta la sua storia sul canovaccio dell’ultima giornata da uomo libero di una ex spia nordcoreana a Seoul, un uomo che dopo essersi costruito in vent’anni una famiglia e una carriera si vede improvvisamente richiamato in patria da un ordine inatteso, lanciato da un potere superiore che non dava traccia di sé da più di un decennio. La sua lotta per la sopravvivenza, la reazione all’ordine impartito non sono che l’arena entro il quale Kim Young-ha ci apparecchia lo slowmotion di una mezza dozzina di personaggi sui quali è capace di zoomare con perizia, portandoci avanti e indietro nel tempo lungo trentanni di storia del Nord e del Sud, dove i colpi di scena tipici di ogni grande spy story si rispecchiano nei disvelamenti privati, negli shock connaturati alle esistenze metropolitane di un mondo – quello del Sud – cambiato troppo in fretta.

E qui, va a capire perché, Metropoli d’Asia va curiosamente a incocciare sull’attualità politica e mediatica: mandiamo in libreria L’impero delle luci di Kim Young-ha mentre il dittatore bambino Kim Jong-un sposta i suoi missili da una parte all’altra del paese, tirando la corda senza mai spezzarla, in una sorta di show a beneficio dei propri concittadini che si riverbera sul mondo intero, come ho voluto narrare in un mio editoriale su Doppiozero: Asia a perdita d’occhio.

Tre piccioni con una fava allora: il romanzo e la sua capacità di scavare dentro ai personaggi, la spy story densa di colpi di scena, e, perfino, l’attualità.

Con una ciliegina sulla torta: Kim Young-ha viene in Italia, dopo l’estate. Vogliamo che incontri il nostro pubblico, e sarà il più vasto possibile.

Ai Weiwei everywhere

Ai Weiwei è senza dubbio il personaggio legato al mondo dell’arte che fa più parlare di sé in Cina (e molto anche fuori, vedi il recente spettacolo teatrale a lui dedicato). In questo caso è lui a parlare, con uno scritto pubblicato sul sito Creative Time Reports su arte, ricerca della verità e rapporto con il potere.

Da segnalare anche la prossima apertura in Olanda della mostra FUCK OFF 2, riedizione della mostra da lui curata nel 2000 a Shanghai, e questa intervista (in inglese) rilasciata in occasione di un evento in Germania.
Via: @worldlittodayfreeaiweiwei.org

Doppiozero: Asia a perdita d’occhio

L’articolo di Andrea Berrini sulla Corea del Nord e più in generale sulla situazione attuale del Sud Est asiatico, già comparso su In diretta dall’Asia, ora è anche su Doppiozero come editoriale della settimana.

Amruta Patil su Marie Claire

Marie Claire ha chiesto a diverse donne indiane un’opinione riguardo la condizione femminile attuale, anche alla luce delle recenti reazioni agli ultimi episodi di violenza sessuale. Tra loro anche Amruta Patil, autrice con Metropoli d’Asia di Nel cuore di Smog City.

Han Han su Uomo Vogue

La rivista Uomo Vogue traccia un profilo di Han Han (autore con Metropoli d’Asia di Le tre porte e Verso Nord unonoveottootto) e delle sue attività più prettamente commerciali, partendo proprio da alcuni degli slogan che accompagnano le sue apparizioni come testimonial pubblicitario di successo.

Come sta Liu Xia

Il blog ParteCineseParteNopeo racconta dell’ultima uscita pubblica di Liu Xia, moglie del premio Nobel per la pace 2010 Liu Xiaobo, agli arresti dal 2009. Costretta agli arresti domiciliari, nonostante non sia formalmente accusata di nessun reato, nel corso di un trasferimento in tribunale è riuscita  a gridare: «Dite a tutti che non sono libera. Nessuno è libero».

mcnespey.233@mailxu.com mallelyn schneekloth_darcie@mailxu.com