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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Pensierini asiatici: sull’identità delle classi medie

Il nostro Chan Ho Kei (occhèi, occhèi…), con la sua passione per le amnesie dei suoi personaggi, fa venir voglia di ragionare un po’ sulla questione dell’identità. Più di quanto sia successo a noi in una storia recente la generazione dei trenta quarantenni si confronta con scenari nuovi, e sperimenta sicuramente una rottura con il passato (forse con le visioni del mondo dei propri genitori).

Zheng Yu Ran è una giovane cinese, che si è precipitata a incontrarmi in un ristorante del 697 (il quartiere degli artisti di Pechino) al volante di una Mini fucsia, di quelle con le orme da cagnolone disegnate sul cofano e un grosso orsacchiotto di peluche sul sedile posteriore. Zheng Yu Ran scrive fantasy: eroi con gli spadoni capaci di spostarsi nel tempo e nello spazio. Uno dei suoi punti fermi sono le porte che si aprono su realtà parallele: oltre i confini della realtà, dunque.

Intimidita dalla presenza di uno straniero (parlava come se stesse stringendo a sé l’orsacchiotto) mi diceva con grande naïveté che loro, i giovani della Cina contemporanea, hanno alle spalle una letteratura profondamente legata al reale: sia esso immaginario come ai tempi del realismo socialista, sia esso veritiero come nel caso delle ultime due generazioni di scrittori: che sentono l’urgenza di rimasticare la Rivoluzione Culturale e i suoi orrori e traumi, così come la fine anni Ottanta e la repressione culminata con Tienanmen.

(continua…)

Un’intervista ad Ai Weiwei

In questa breve intervista Ai Weiwei parla dei suoi progetti futuri una volta che il divieto che gli impone di non poter lasciare il paese sarà rimosso (cosa che sarebbe dovuta avvenire pochi giorni fa), definendo il viaggiare come un diritto umano.

Via: @shanghaiist

I video della London Book Fair

Su questa pagina si possono trovare i video con diverse sessioni dalla recente London Book Fair.

Ricordiamo che il paese ospite era la Cina, e che attorno all’evento c’era stata qualche polemica legata all’assenza di autori sgraditi al regime.

Via: Paper Republic

Arriva Captain China

Era nell’aria: nasce un supereroe cinese chiamato, con poca fantasia, Captain China. Pensato all’inizio come parodia, è poi diventato un progetto serio dopo un viaggio a Shanghai di uno degli autori, statunitense ma di origini cinesi.

Nelle loro intenzioni il fumetto è rivolto a entrambi i mercati, e la prima missione è quella di difendere Obama in visita ufficiale.

Lo “strillo” della copertina recita: Il più grande supereroe comunista del mondo!

Via: @simopieranni

La politica del figlio unico oggi in Cina

China Files offre un’analisi sulla Politica del figlio unico in Cina, che come è forse noto mira al controllo delle nascite, seppure in una forma meno forte rispetto al passato. Si nota ad esempio come i modelli di famiglia nelle pubblicità sia sempre più basati su più figli.

Nell’articolo ci sono diversi dati che dimostrano come la sua attuazione aumenti il numero di anziani e il divario tra maschi e femmine.

Anche la vicenda di Chen Guangchen è da ricollegare alla Politica del figlio unico, data la sua attività di contrasto alla pratica degli aborti forzati.

No Enemies, No Hatred

Segnaliamo questa esaudiente scheda di No Enemies, No Hatred, libro che raccoglie poesie e saggi di Liu Xiaobo, raccontando anche molto del personaggio e delle sue attività.

Interessante anche la conclusione, che riporta l’accusa contro Liu Xiaobo. A parte il più noto e diffuso manifesto Charta 08, gli altri articoli online su cui era basata avevano ricevuto la media piuttosto modesta di 440 visualizzazioni.

Via: Paper Republic

 

CRONACHE DAL PAESE DI MEZZO: I strongly suggest you do not.

Vien da pensare al I would prefer not to di Bartleby, se non altro c’è un assonanza. È invece inquietante, vagamente minacciosa questa frase, I strongly suggest you do not , soprattutto se pronunciata a pochi giorni di distanza – poche ore in verità –da due diverse persone a Shanghai e a Pechino.

La seconda, in particolare, insiste per vedermi al più presto, appena sbarcato nella capitale. Come se avesse paura che senza il suo avvertimento io possa spingermi troppo in là, superare un limite. Lo avevo preannunciato via mail: vorrei delle introduzioni, vorrei replicare in Cina quel che ho messo in movimento a Singapore, a Delhi, a Kuala Lumpur: entrare in società con editori locali. A Pechino e Shanghai avevo da tempo dei contatti, qualche discussione era iniziata e si era poi arenata.

(continua…)

Sulla morte di Li Wangyang

Qualche giorno fa è stato trovato morto in carcere Li Wangyang, mentre scontava una condanna in carcere per i fatti di Tienanmen.

La versione ufficiale parla di suicidio, ma amici e parenti tendono a escludere l’ipotesi, anche a causa delle difficoltà di movimento causate dal suo stato di salute. In Rete è partita una campagna per chiedere di far luce sull’accaduto.

La storia del Rivoltoso Sconosciuto

In occasione di ogni anniversario della Protesta di piazza Tienanmen torna alla mente l’immagine del Rivoltoso Sconosciuto, l’uomo che si mise di fronte a una colonna di carri armati pronti a entrare nella piazza.

Qui un punto della situazione su tutte le leggende e le voci che si sono inseguite attorno a lui, ma il primo e più grande dilemma è se sia ancora vivo.

Via: @Zaffaranu

Weibo e i profili a punti

Il frequentatissimo servizio cinese di microblogging Weibo ha introdotto un nuovo sistema di controllo sui contenuti.

Il meccanismo si basa su dei punti che possono essere tolti in base ai contenuti potenzialmente dannosi pubblicati. Quando si arriva a zero l’account viene cancellato.

Secondo alcuni il sistema è stato introdotto sotto pressione del governo, come nuova forma di censura.

haworth@mailxu.com